Biografia

LIDIA POËT

Perrero, 1855 - Diano Marina, 1949

Prima avvocatessa d’Italia, pioniera delle battaglie per l’emancipazione femminile e fu tra gli ideatori del moderno diritto penitenziario.

Nata a Perrero nel 1855, si laureò in giurisprudenza nel 1881. Superò l’esame di abilitazione e in assenza di norme che escludessero le donne dalla professione di Avvocato, il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Torino iscrisse la Poët all’albo degli Avvocati. Ma la Corte d’Appello di Torino, su ricorso del Procuratore Generale del Re, annullò l’iscrizione sull’assunto che la professione forense fosse un pubblico ufficio e come tale vietato alle donne. Nel 1919 entrò in vigore in Italia la legge che permetteva alle donne di poter lavorare negli Uffici Pubblici, per cui solo nel 1920, a 65 anni, Lidia Poët venne iscritta all'Albo degli avvocati di Torino.

Lidia Poët dedicò la vita alla rivendicazione dei diritti di chi non aveva voce: i minori, le donne e i detenuti. Grazie anche al suo operato nacquero i tribunali dei minorenni il cui fine passò dall’infliggere la pena al recupero e al reinserimento nella società. Lidia Poët tenne conferenze in molti Congressi Femminili dove guidò le battaglie per ottenere la piena emancipazione, la parità tra i generi e il diritto di voto. Con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale divenne infermiera Volontaria nel corpo della Croce Rossa Italiana e fu membro del Comitato per i Profughi del comune di Pinerolo. Trascorse gli ultimi anni della vita a Diano Marina dove morì il 25 febbraio 1949.

Foto e immagini
Citazioni e opere

Citazioni di Lidia Poët:

«Che le attitudini, le inclinazioni, la missione che si vogliono proprie della donna, siano inconciliabili con tale professione, che il suo ingegno non sia robusto abbastanza, né la sua dottrina di quell’ampiezza voluta, né la sua laboriosità indefessa può essere opinione dell’egregio sostituto procuratore generale e di altri molti spettabili personaggi, opinione che forse il tempo e i fatti potranno modificare».

Lidia Poët

 

«Veda, m’interruppe sorridendo la signora Poët, l’usciere, intimandomi di non far l’avvocata, si ostina a darmi dell’avvocata. In questo caso conviene proprio essere fatalisti e credere che finirò per riuscire ad esserlonei modi e nelle forme».

Lidia Poët durante un’intervista pubblicata sul Corriere della Sera in data 4 dicembre 1883.

 

Consigli di lettura

Opere di Lidia Poët:

  • Poët Lidia, Dissertazione per la laurea in Giurisprudenza Università di Torino 17 giugno 1881 dal titolo: “Studio sulla condizione della donna rispetto al diritto costituzionale ed al diritto amministrativo nelle elezioni”. La copia originale è conservata presso la Biblioteca Alliaudi di Pinerolo.

 

 

Opere su Lidia Poët:

  • Viale C., Lidia e le altre. Pari opportunità ieri e oggi: l'eredità di Lidia Poët, Guerini Next, 2022.
  • Ricci C., Vita e battaglie della prima avvocata italiana, pioniera dell'emancipazione femminile, Graphot, 2022.